Buon anno

Post reapido (visti i consti di connessione) direttamente da Dresda.
In Sassonia ho scoperto la micidiale combinazione birra e antibiotici...wow! La tonsillite continua a martellarmi i maroni, Gian russa, Bosh osserva Staccu la mattina sorseggiando avidamente succhi di frutta, Brogia si riscopre angeber (ma parecchio), Staccu invece scopre il gin lemmon...
Dresda rimane un posto davvero avanti e vedremo di onorare il 2007 come si deve.
Kisses a tutti da parte di tutti!

Ciccio, Staccu, Bosh, Brogia e Gian

Capodanno organizzato!

Quanto ci vuole ad organizzare una gitarella di Capodanno? Semplicissimo. Basta disporre di una connessione ad Internet, di un account Skype, di un po' d'iniziativa e di un Locusta determinato a non trascorrere San Silvestro sulle rive del torrente Passirio. Mettete assieme questi ingrediente, sheckerate con energia et voliat, festone organizzato.
Per chi dalla foto non l'avesse ancora capito quest'anno l'anonima alcolisti meranese si trasferisce a Dresda, città di cui io e il buon Bro conosciamo ogni singolo mattone. Sarà dunque nostro incommensurabile piacere far da Ciceroni a Staccu (che quest'anno boccia il capodanno ai mercatini) e alla new entry Gian (un bevitore belga-calabro-meranese che non vede l'ora di degustare birra Watzke e altre "specialità" sassoni).
Che altro aggiungere? Ben venga il 2007!
Prosit!

Watten

Cos'è il Watten? La rivista Pauern sein Heit lo definisce come "il modo più rapido in cui giocarsi un maso e 4 vacche". Watten è un diabolico gioco di carte di origine Sudtirolese (lo dice anche Wikipedia), una sorta di briscola a quattro ma molto più contorta.
A
Watten io e il Locusta, una settimana fa, non ci abbiamo rimesso il maso (...avercelo...), la posta in gioco era la dignità...e l'abbiamo persa.
Dopo anni di assenza dalla scena internazionale del Blindwatten abbiamo pensato di tornare a sederci al tavolo verde sfidando un nuovo e affiatatissimo duo. Partite al cardiopalma dominate fino a due punti dalla chiusura e poi la capitolazione. Dopo la seconda sconfitta di seguito Locusta ha dichiarato la ferma intenzione di ritirasi, decisione che sottoscrivo a pieno.
Ma perdere a carte può essere ragione di cotanta sofferenza? Sì, perchè la coppia vincitrice era sprovvista del cromosoma Y.
Onore dunque a Valentina e Roberta, fino a quando non riusciremo a dimostrare che quelle partite erano truccate.

Quando la bellezza è una maledizione...
Giusto la scorsa settimana Mr. Locusta, giocando a basket, ha cercato di eliminare Zorba intervenendo di fino su una palla veloce, che ha colpito in pieno il naso del Costantino delle Alpi. Il Locusta ha chiaramente cercato di mascherare il chiaro attentato come un incidente di gioco e, non pago dell'atto di vigliaccheria, ha cercato di chiudere il discorso con un'uscita del calibro di "Ma se ha un autobus parcheggiato in faccia, non è certo colpa mia se piglia le pallonate". In un secondo tempo ha poi confessato di "voler distruggere qualcosa di bello" (Citazione, tra l'altro, dal Film Fight Club; NDR).
Speravamo tutti di non dover più assistere a scene del genere ma, proprio oggi, un nuovo gesto di feroce invidia ha seriamente compromesso la carriera di "bello, bello in modo assurdo" di Tex.
Mr. Evil (preferisco celarne la vera identità, non si tratta comunque del Locusta) ha sempre guardato Tex con quell'aria sinistra del tipo "vorrei ma non posso" e poche ore fa ha dato sfogo ai sentimenti repressi colpendo vigliaccamente il Bellissimo con un preciso colpo di nuca all'occhio. A dir poco tragiche le conseguenze. L'arcata sopraciliare di Tex ha assunto dimensioni grottesche, deturpando così quello che la rivista
People ritiene il terzo volto più affascinante del mondo (dopo Paul Newman da giovane e Adriano Celentano). Guenther Januth, sindaco di Merano, ha immediatamente diramato l'ordine di chiusura a tutti gli stand del mercatino natalizio, dichiarando "Non c'è proprio nulla da festeggiare".
Nella speranza che tutto finisca per il meglio, voglio ricordare Zorba mentre varca la sua prima passerella, splendidamente mantato di pelle presso il Motorshop Bertan.
Le ferite svaniscono e le donne amano le cicatrici...

A volte...ritorno


Pazzesco, è da quasi un mese che non aggiorno il mio fedele blog...come passa il tempo!
Vediamo di analizzare brevemente gli accadimenti interessanti avvenuti negli ultimi 30 giorni.

  1. Anche per quest'anno l'Isola dei famosi è finita e io ho ritrovato un padre. Niente più Luca, Chiappa e compagnia bella. A tavola finalmente non si parla più dei cazzi degli sconosciuti, ma le attenzioni tornano a catalizzarsi sul gossip locale, quello che, per intenderci, passa dal verduraio per arrivare all'autista del Bus.
  2. Siamo sopravvisuti all'edizione 2006 del Merano international WineFestival e culinaria (bisogna essere precisi con il nome, altrimenti rischio d'essere cazziato dal buon Locusta).
  3. Ho visto nascere ben 3 post sul blog di Tex.
  4. Con Klaus ho avuto modo di entrare in un bar meraviglioso frequentato, pensate un po', dagli abitanti del bosco. Ma non parlo di valligiani boscaioli, intendo proprio: folletti obesi e omesessuali, hobbit, gorgoni, bue grasso (in versione pigliainculo) e madre natura (la fatina drammaticamente sovrappeso amante segreta di Grande Puffo), ninfe calate dure di ecstasy, Gargamella barcollante in versione metallara e, sopratutto, la donna con il meraviglioso deretano ma con due facce.
  5. Ho visto Staccu diventare grande e tagliarsi i capelli come un agente di borsa (ora però, lasciatelo dire, sei bellissimo).
  6. Ho comprato un cellulare nuovo.
  7. Ho ricominciato a scrivere sul blog.
Beh, ora vado a mangiare ma mi congedo promettendo a tutti i fedeli lettori una maggiore diligenza in materia di post.

Dott. Bulu

Non mi par vero: Bulu che festeggia con uno stivale di birra da litro! Ricordo che, quando l'Italia ha vinto il mondiale, il Mr. Bean nostrano ha levato al cielo un boccale di latte e menta; ma allora quale strano accadimento ha indotto il nostro prode a "esagerare"? Il segreto di Pulcinella è: Bulu s'è laureato! Evviva Bulu!
Monster Bu è ufficialmente dottore da mercoledì mattina, ma i festeggiamenti per onorarlo hanno avuto luogo sabato al Wunderbar. Il festeggiato si è presentato al tavolo completamente afono ed acciaccato, ma non saranno due blande linee di febbre a fermarlo. Dopo scarsi 1,5 litri di birra il dottore appariva già visibilmente ubriaco, la conferma del superamento della soglia di sobrietà è arrivata quando Bulu s'è abbandonato al lato omosessuale della forza, dispensando copiosamentre umidi baci in bocca ai commensali maschi. Qualche birra dopo trovo il nostro eroe intento a cantare (con quel filino di voce rimastagli) "Faccetta Nera" a Lamine (un nostro amico Senegalese).
Alle 2.00 il festeggiato ha completamente perso libero arbitrio e senso del pudore. Si fa trascinare dall'entusiasmo e insiste per andare a ballare. I cori proseguono, le birrette pure. Usciti dalla discotechina (che già chiamarla discotechina è troppo), Bulu barcolla e Calda litiga con un cartello stradale (perdendo, rovinando al suolo e sfasciandosi gli occhiali). Il gruppo si separa e la festa volge al termine. Grazie Dr. Bu!
Ma serviva veramente un altro avvocato a questo mondo?

L'uomo di vetro

Si tratta allora di un post dedicato a Samuel L. Jackson? No. Si tratta di un post dedicato al pessimo film Unbreakable? No. Si tratta invece di un post dedicato all'uomo di vetro, personaggio interpretato dal suddetto attore nel suddetto film. Un pover'uomo...bastava guardarlo male e questo si fratturava. Ma nel mondo reale può esistere una persona del gnere? Ma certamente! Esiste e vive a Merano e, guarda caso, è proprio il più gettonato del mio blog: Bulu!
Martedì scorso siamo andati a giocare a Basket e, a fine partita, il nostro affezionatissimo accusava un lieve dolore al torace. Riporto integralmente il testo delll'SMS, firmato Bulu, giuntomi il giorno dopo:

Dopo eroica resistenza il soldato Bulu soccombe al nemico STOP
Due costole incrinate e contusione al diaframma STOP
Tre settimane di prognosi STOP
Analgesici STOP

Bulu, ogni tuo male è un sorriso sulle labbra d'un bambino triste...persevera!

Road to England

E infine anch'egli parte e se ne va. Da Merano la gente scappa...e fa bene!
Dave se n'è ito e ha fatto rotta per l'isola della spocchia, quella dove la gente guida dalla parte sbagliata e parla nostalgica dell'epoca imperialista.
Il giovane meranese respira smog made in London da ormai una settimana e mi auguro che da altrettanto sorseggi Beer made in Dublin. Farà ritorno nel triste borgo maiense per Natale e mi auguro sinceramente di vederlo mutato nel fisico. Grasso e sudato per per le mille pinte trangugiate o smunto e provato dalle troppi notte passate a tener alto l'onor di patria a colpi di bacino: è indifferente. Il giovane padawuan deve divertirsi e lasciare noi ex erasmi a ribollire nel calderone dell'invidia...non è un cosiglio, è un imperativo!
Chiudo con un'arcitrita citazione dal film Scent of a woman: "Nel dubbio, scopatela!".
Buena suerte!
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Curriculum vitae

Mi rendo perfettamente conto che ultimamente i post del mio blog stiano diventando monotematici, ma il buon Bulu è fonte davvero inesauribile di fantastiche chicche...
Nel mio pellegrinaggio meranese di oggi faccio tappa (ormai fissa e religiosa) dai coniugi Only (vedi post: pantegana) e scopro origliando maliziosamente sulla soglia del negozio che il futuro Dottore in Legge si sta adoperando già da ora a crearsi un futuro lavorativo degno di rispetto. Ma cosa occorre ad uno Yuppie del 2006 per far colpo su un datore di lavoro. Portamento? Simpatia? Estro? Doti sessuali ineguagliabili? Cazzate...Sicuramente il pass par tout per la felicità di un novello laureato in cerca di un posto da praticante/servo della gleba presso uno studio legale è un Curriculum vitae invidiabile e rispettoso. C’è chi si impacca sul carattere (Times New Roman o un più estroso Comic Sans), colore o bianco e nero, carta bianca o finta pergamena con tono kitch, foto o non foto? Il buon Bulu i problemi se li pone tutti (del resto è Bulu, mica uno qualsiasi). Dopo i preziosi consigli di Anna sull’eventuale tema della filigrana (“Una bella foglia di Maria...almeno fai vedere che sotto sotto sei giovane”), snobbati insensatamente dal nostro eroe, egli decide che, per dare al curriculum un tocco hollywoodiano, deve spiccare a menabò di pagina una foto che lo ritragga al meglio. Foto di Bu ce ne sono a bizzeffe, peccato che venga sempre immortalato mentre paventa il villoso deretano alla fotocamera o in altre situazioni imbarazzanti. Cosa fare? Come ovviare a questa carestia di materiale fotografico che lo faccia apparire come diligente ed integerrimo lavoratore? Su prezioso consiglio di mamma, Bulu decide di andare dal fotografo per un book (dato che ci sono, faccio già quelle per l’invito alle nozze...eccheccazzo). La mia mente perversa immagina Bulu ritratto in pose glamour degne di una prêt à porter parigino o, ancora meglio, da far invidia ad un’orgia bondage teutonica. Vabbeh...Marcolino ora è a farsi le foto e io mi trovo costretto a tagliar corto, dato che vorrei che al suo ritorno il post sia già on-line.
Chiudo con un contributo di Anna, nel quale cerchiamo di immaginare l’aspetto del curriculum del nostro cavallo di razza.

1977: Nasco in montagna...lì fa freddo, molto freddo.
1980: Faccio 3 anni. Ho già contratto svariate malattie, sono fiero.
1987: Wow, ho una licenza elementare...la maestra dice che sono “speciale”. Mi ammalo.
1990: Ok, ho finito anche le scuole medie. Un anno l’ho fatto a Merano. Tex mi ha cacciato dal suo cortile e tutti mi odiano...però la mamma dice che sono “speciale”. Mi ammalo.
1996: Ho finito anche il Liceo. Nessuno mi dice se sono speciale. Mi ammalo.
1996 Bis: Mi fidanzo. La Roby dice che sono “speciale”...sto meglio e comincio a crederci. Mi ammalo.
1997: Mi iscrivo a Trento...Sarò “speciale”? Mi ammalo.
1998: Vado a lavorare in fabbrica. Mi ammalo e faccio un sacco di danni. Mi intossico e il capo dice che sono parecchio “speciale”...quasi coglione.
1999: Vado a vivere con Ciccio. Non mi dice che sono speciale, mi dice che sono un povero pirla. Non mi ammalo più.
2001: Vado a lavorare con Ciccio, anche se lui non vuole. Il capo mi dice che sono “speciale”. Mi ammalo un sacco e lavoro poco.
2002: Non vivo più con Ciccio e mi ammalo un sacco fino al 2005. Tutti mi dicono che sono “speciale”. Lavoro un po’ in giro, ma sto sempre in malattia. I datori di lavoro dicono che sono “speciale”.
2006: Mi laureo e giuro solennemente di non ammalarmi fino a Natale. Capo, sono “speciale” io, cazzo credi?

Oktoberfest 2006





I Beatles andavano in India a cercare se stessi, gli impavidi meranesi vanno all'Oktoberfest a scoprire i propri limiti. Vedo di buttar giù una breve cronaca di quanto fatto (e bevuto) la scorso fine settimana nella capitale di Baviera.


Venerdì:
Partenza fissata alle 15.30 da Merano, slittata ovviamente alle 16 e qualcosa vista la nostra impossibilità cronica di presentarci puntuali a qualsivoglia appuntamento. Nell'angusta carrozza rossa di Klaus, trainata da 180 cavalli nipponici, prendevamo posto io, Klaus (detto Cola dai puristi della lingua italiana), il Locusta e Staccu. Tempo d'arrivo previsto: tre ore; tempo d'arrivo effettivo: cinque ore e qualcosa (ritardo dovuto ad un concorso di colpe tra sostenuto traffico e necessarie pause fisologiche indotte dagli innumerevoli birroni tracannati durante il viaggio). Arrivati a Monaco decidiamo di perderci, cosa che fa sempre ridere, e vaghiamo senza meta sul raccordo anulare (degno del film Labyrinth). In qualche modo intercettiamo Claudia e, dopo un MacMenu, andiamo a recuperare Nancy, ci beviamo una Weizen, ci detergiamo le ascelle e ci buttiamo nella Movida bavarese. Monaco è deserta ed io mi chiedo perchè? Il dubbio mi viene ovviato da un simpatico barista che mi informa che è tradizione per i giovani bavaresi starsene a casa il giorno prima dell'inaugurazione dell'Oktoberfest. Noi, che non siamo bavaresi, ce ne fottiamo bellamente e perseveriamo alzando il gomito, visto che c'è da festeggiare anche il compleanno di Claudia. Alle 5.00 saldiamo il conto e prendiamo la via di casa. Il barista ci congeda consigliandoci di andare direttamente alla festa, altrimenti non avremmo mai trovato posto a sedere. Dopo un pessimo cornetto dolce ripieno al prosciutto ci infiliamo a letto...sveglia puntata alle 7.00.

Sabato: La sveglia alle 7.00 viene clamorosamente steccata da tutti. Ci alziamo alle 11.30 e guardiamo l'inaugurazione della festa in TV poi, dopo un caffè, prendiamo la metro in direzione Wiesn. Lo spiazzo è gigantesco. Puntiamo la prima birreria (credo fosse la Loewenbraeu), diventiamo amici un gruppo di Prato e, a stomaco vuoto, cominciamo a bere. La birra è sana, non annacquata come vogliono le leggende metropolitane, e va giù che è un piacere. La fiocca del giorno prima torna presto a farsi sentire ed è meraviglioso. Si canta, si beve, si importunano le donzelle in costume bavarese, si beve, si piscia (ah, quanto si piscia), si beve, si sparano un sacco di minchiate, non si mangia ma si beve! Staccu, come al solito, esercita il suo magnetico fascino e si fa immortalare con innumerevoli gnoccolone. Brogia si riscopre ultrà dell'Italia e attacca con i cori dei modiali (po po po po po po poooooooo) e con intramontabili hit (l'oselin della comare su tutte). Io rubo cappelli folkloristici (e vengo pure gamato per colpa della spiata di un autoctono) mentre Klaus cerca di capire se sia lui a vederci doppio o se la supergnocca che ci portava da bere fosse una delle gemelle Tuskadero (effettivamente erano due).
Finiamo pure sulle giostre e, attorno alle 18.00, poniamo fine ai morsi della fame divorando avidamente qualche panino. Claudia lascia la festa perchè visibilmente troppo ubriaca per continuare, e noi superstiti ci andiamo a bere qualche Weizen per rimettere a posto lo stomaco. Cala il crepuscolo e noi ci fiondiamo allo stand della Paulaner e, chiaramente, riprendiamo a bere. A mezzanotte finisce la musica e la folla si disperde. Noi optiamo per un ultimo, indigeribile, kebap e poi, dopo mezzora fermi nella stazione metro sbagliata ad aspettare un treno che mai sarebbe arrivato decidiamo di ripiegare su un taxi. Arriviamo finalmente a casa dove tutti collassiamo felici ed appaggati.

Domenica: Sveglia molto tardi. Nancy e Claudia si impegnaono a fare un ottimo Tiramisu. Noi maschietti cazzeggiamo mentre Klaus ci cucina un pastasciuttino. Ultima birretta davvero e poi si prende la via del ritorno. In tre ore e mezza siamo a casa (stavolta nessuno deve orinare) e poi, finalmente, una doccia.

Chiudo ringraziando tutti per la splendida compagnia e sopratutto Claudia per averci messo a disposizione pure casa sua.

Ma l'epopea di Bulu e del suo fido masterizzatore non è finita. Oggi faccio un salto in negozio e scopro che il buon Bulu, dopo aver sudato sette camicie per installare l'infernale aggeggio, si accorge di averlo pure monato al contrario.
Immaginate la faccina triste del nostro avvocato che, al premere del pulsantino per l'uscita del carrello, vede cadere a terra il CD inserito precedentemente in fase di test!
Da notare che l'Homer Simpson nostrano si era pure raccomandato con Roby (il fornitore di componenti per computer) di non informarmi sull'accaduto. Vergogna!

Che dire: Grazie Bu, grazie d'esistere

Uomini e tecnica

E proprio quando credo che il buon vecchi Bulu abbia esaurito le sue perle d'idiozia, arriva una telefonata a smentire le mie speranze. Ne riporto il testo.


Bulu: "Ciao Ciccio, disturbo?" (Inizio tipo delle telefonate del nostro educatissimo eroe)
Io: "Certo che rompi! Parla e taglia corto!" (Inizio tipo delle mie telefonate con Bulu)

[ometto una parte inutile e poco interessante della telefonata]

B: "Senti, ho un problema" (Strano...)
I: "Dimmi tutto"
B: "Sai che ho preso il masterizzatore nuovo, vero?"
I: "Sì, me l'hai detto stamattina" (Bulu si è giocato la memoria recente per abuso di fumo passivo, di quello che fa ridere, ovviamente)
B: "Ah sì...Beh, non riesco a tirar fuori il vecchio dal case! Deve essersi incastrato"
I: "Strano..."
B: "Sì, molto! Io tiro forte, ma di uscire non ne vuol sapere"
I: "Bu, ti faccio una domanda idiota: hai svitato le viti che fermano il masterizzatore?" (Conosco i miei polli)
B: "Non vedo viti..."
I: "Devi aprire il case"
B: "..." (emblematico silenzio meditativo di Bulu)
B: "Grazie Ciccio!"
I: "Prego Bulu"
CLIC

Riporto il testo integrale dell'SMS arrivatomi circa mezzora dopo la telefonata:

"Grazie della dritta. Ci sono riuscito. Grazie"
GRAZIE AL CAZZO!!!

Non ho parole...davvero non ne ho più

Mistici incontri

Penso che molti sappiano che, per arrotondare il magro stipendio mensile, il vostro affezionatissimo giri per le case del burgraviato meranese in qualità di tecnico informatico a domicilio. Gli incontri che si possono fare sono davvero eccezionali e spesso degni di essere postati. Vi voglio raccontare la mistica esperienza di oggi.
Vengo chiamato a sistemare un computer e, neanche dieci minuti dopo essermi messo alla tastiera, mi viene improvvisamente chiesto se io senta un peso sopra alla testa. Vagamente preoccupato d'aver messo troppo gel mi passo la mano tra i capelli e finisco vittima dell'ilarità della committente che, spiegandomi d'avere appreso la capacità di vedere le auree, mi dice di distinguere distintamente un blocco nel mio cono di comunicazione col divino. A questo punto è lei che finisce vittima della mia ilarità. Ride e scherza con me per cinque minuti abbondanti ed io, ergendo il classico muro di scettismo, scioccamente mi illudo d'aver chiuso la parentesi mistica. A dimostrazione delle sue teorie la sciamana comincia a paventarmi davanti dozzine di libri illustrati.
FInisco il mio lavoro di tecnico e la tipa apre la porta del suo studio. In mezzo alla stanza titaneggia un lettino per massaggi. La santona mi invita a prendere posto e si offere di darmi una sistematina promozionale all'anima. Incuriosito cedo, comincio a sfilarmi la maglia e pregusto un massaggio rilassante (che, chakra o non chakra, è sempre manna dal cielo). Vengo subito ripreso ed informato che la pulizia dell'anima non prevede contatto fisico (te pareva...). Rimetto mestamente la maglietta e mi sdraio supino sul lettino. Parte la musica new age, io guardo il soffitto e la tipa si siede ai piedi del letto. Mi addormento come un pollo (e grazie al cazzo, ho un debito di sonno da far paura) e vengo svegliato dopo qualche minuto.

Sciamana: "Stai meglio?"
Io: "Sticazzi..."
S: "Ti ho sbloccato il primo charkra, così il divino riuscirà a comunicare con la madre terra e tu non ti sentirai più oppresso"
Io: "Sticazzi..."
S: "Domani la gente ti potrebbe chiedere se sei stato dal parrucchiere perchè ti percepiranno diverso"
Io:
"Sticazzi..."
S: "Sei oppresso da un lutto dell'infanzia...devi fartene una ragione"
Io: "Mmmm...nessun lutto: riprova"
S: "Non è un lutto, è qualcosa di brutto di cui non riesci a capacitarti"
Io: "Me l'ha detto anche Wanna Marchi..."
S: "Ora sei un tramite tra Dio e la madre terra, vai pure!"

Signore e signori, ora ho il primo chakra liberissimo! Poi arrivo a casa e vado un po' a vedere che minchia è 'sto primo chakra e, ohibo, scopre che è ubicato proprio attaccato al buco del culo...E serviva una seduta da una sciamana per liberarmelo?
Prendo il fedele GQ, mi vado a sedere sul trono e vado a sistemare qualche ingorgo nel mio essere energetico...eccheccazzo!

Pizza? Anche no...


Finalmente trovo il tempo per postare quanto successomi in pizzeria qualche giorno fa.
Già l'immagine penso che sia sufficiente eloquente: parliamo di topi. Che poi, se si trattasse di topi, non farebbe neanche troppo schifo: parliamo di pantegane.
Inizialmente volevo mantenere una certa discrezione per quanto riguarda il luogo dell'increscioso accadimento ma, visto che ci hanno pure fatto pagare la pizza, beh, la sputtanata mi pare doverosa: pizzeria "La Bruschetta" a Merano.
Veniamo al dunque. Io, il dr. Klaus, Bulu, Anna e Roby decidiamo che è giusto aprofittare dell'assenza di Daniel (figlio di Anna e Roby), in vacanza coi nonni, per andare a farci una pizzetta e alzare qualche calice. Optiamo per la pizzeria più vicina alla casa dei coniugi "Only", che tra l'altro vanta anche fama di essere una delle migliori di Merano. Ivi veniamo fatti accomodare nella verandina semi-coperta con vista su via Roma dove, per scusarci della pessima collocazione, ci viene subito dispensato un giro di birre gentilmente offerto dalla casa. Dopo esserci saziati e aver seccato qualche altro bicchiere ha inizio l'epopea del ratto.
Inizialmente ci accorgiamo che uno dei camerieri continua insistentemente a far capolino con la testa per controllare la sala (vuota al di fuori di noi). I camerieri, in breve tempo, diventano due ed iniziano a confabulare. Poco dopo il più giovane dei due fa irruzione in sala brandendo un enorme sbranga di ferro, che credo fosse il paletto per chiudere la porta d'ingresso e, con preoccupante nonchalance, si avvicina al nostro tavolo informandoci che un topo si aggira rasente alle nostre calzature. Klaus, col tipico pragmatismo dell'ingegere, si vuole però informare sull'effettiva gravità dei fatti e chiede delucidazioni sulla grandezza del topo. Il cameriere a gesti ci informa che la bestiola non supera la spanna di lunghezza. Klaus, sempre più pragmatico, vuole sapere se l'approssimativa misura tiene conto anche della coda dell'animale; il cameriere risponde "due spanne, allora". Anna comincia a roccogliere i piedi sulla sedia ed io comincio a pensare che non fosse il piede di Bulu quello che sensualmente sfiorava il mio polpaccio durante la cena. Il cameriere, con occhio felino (e mai "felino" è stato aggettivo più calzante), stana la pantegana a nenache mezzo metro da Anna e qui sfoggia tutta la sua abilità di cacciatore impalando la preda al muro. Il ratto comincia a urlare (non squittire: URLARE), reazione più che giustificata visto che il grintoso giovincello gli aveva praticamente maciullato il costato ma, molto maleducatamente, non ne voleva sapere di morire. Vengono chiamati i rinforzi e l'animale viene finito a copli di paletta. Anna intanto assiste agghiacciata alla scena praticamente arrampicata sul tavolo. La salma viene tosto rimossa mentre uno dei camerieri si esibisce in una danza trionfale e chiedendo il cinque a a noi e ai suoi colleghi.
Facciamo una capatina alla cassa chiedendo di poter pagare, ma con la mezza certezza che le libagioni sarebbero state offerte dalla casa (mi ammazzi una portatrice di peste davanti agli occhi - cazzo - vorrai perlomeno provare a comprare il mio silenzio?). Invece no! Conto pagato per intero e storia bloggata.
Squiiiiit...chiudo!

Ahi, che dolor

A distanza di mesi mi ritrovo a postare nuovamente le conseguenze mediche della troppa dedizione al basket. Sarà la vecchiaia, sarà che con gli anni divento più maldestro e fragile, sarà la sfiga...boh!
Di fatto che il medico al pronto soccorso parlava di "poderosa insaccata". Niente fratture e legamenti intatti, indi tra due giorni tornerò a tormentare il goffo Bulu sotto canestro!
Ora basta scrivere, visto che l'ingombrante tutore non è amico della tastiera!

Odio il Raggae

Sono perfettamente conscio che si tratta di un limite sciocco e irrazionale ma non ci posso fare niente: odio il raggae con tutto me stesso.
Un ritmo ripetitivo e martellante che, ahime, la mie orecchie non riescono a percepire come un rumore di fondo (cosa che invece mi riesce alla perfezione con Baglioni). La Raggae music mi indispone al punto di riuscire a rovinarmi completamente la serata.
Con questo non voglio criticare i gusti musicali di nessuno, fatta esclusione per i fan di Gigi D'Alessio, ma solo condividere col mondo un profondo e radicato odio.
Se c'è da firmare una petizione per l'istituzione di un embargo musicale sulla Giamaica, io ci sono!

Visioni di metà agosto


Ma dove cazzo è finito il caldo di ferragosto (vedi foto)?
Bobby Solo cantava "domenica d'agosto che caldo fa...", allora qualche anima pia mi spieghi perchè a Merano ho dovuto riporre in armadio braghe corte, canotte ed infradito per rispolverare dal guardaroba autunnale jeans, camicie, scarpe e giacchetta!
Sono sempre stato un accanito sostenitore della teoria Ferrero: quando la produzione du Mon Chéry, Ferrero Roché e compagni viene sospesa, beh, allora inizia l'estate ed io semetto di usare i calzini. Una volta che le specialità cioccolatose fanno ritorno sugli scaffali del supermercato di fronte a casa, l'idea di mantarmi le spalle con un gicchina non è più così assurda.
Ieri sera la giacca si è rivelata una necessità ed oggi sono andato al Despar convinto di poter tornare a gonfiarmi la faccia di fruncoli mediante l'abuso di cioccolatini e...sticazzi! Dannazione, è stato commesso un tragico errore! Non può far così freddo!
La città, in festa oggi e domani, è invasa da turisti tedeschi che, oltre a creare ingorghi stradali degni del grande raccordo anulare romano, vagano per le vie meranesi in cerca di autoctoni coi quali lamentarsi del clima polare. Cazzo, già sto di merda di mio, ancora volete farmi sentire in colpa perchè al ritorno nelle lande del nord non potrete sfoggiare le tanto ambite spellature made in Italy?
Boh, torno deluso a studiare...

Dresda perde Franz

Un saluto ad un eroe dresdese d'adozione, un festaiolo categoria A+ che a brevissimo abbandonerà la Sassonia per far ritorno alle terre natie (la ridente Val di Non).
I teutonici non potranno più deliziarsi del tuo splendido tedesco con cadenza polacca, ma ora potrai insegnare agli italici come si beve la birra...una sorta di missione.
Franz, forza e coraggio! Ci siamo passati in tanti e gravi conseguenze psichiche le ha riportate solo la Vale; ma tu sei più forte, più affascinante, più virile e anche più calvo!
Respect!

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Dicerie popolari sostengono che l'abuso d'assenzio possa indurre allucinazioni. Siccome sono un attento osservatore del metodo scientifico, ho pensato fosse doveroso sperimentare su me medesimo gli effetti de "la fata verde" e, sempre per la questione delle leggi galileane in materia di sperimentazione, ho assoldato come seconda cavia da laboratorio il volenteroso Andrea.
Posso assicurare ai miei fedeli lettori che l'unica visione di cui siamo stati prede è stata quella di ottimi rigatoni salsiccia e funghi, gentilmente dispensati dall'Ele qualche ora prima, parzialmente digeriti.
Conclusione: Mito sfatato!
Per dovere di cronaca riporto anche il link alla pagina di Wikipedia riguardante l'assenzio. Potevo risparmiarmi un doposbornia da paura, ma scoprire non sarebbe stato così dannatamente appagante.

Non solo birra

Tanto per dimostrare ai lettori non-altoatesini che la vita di noi quasi-giovani meranesi non è scandita soltanto da eccessi etilici, posto una foto di una recente e salutare scampagnata a quota 1800 m fatta coi compari Tex e Staccu.
La gitarella ha avuto luogo domenica scorsa in località Hirzer. Dopo iniziale difficoltà da parte del buon Staccu, che si lamentava di non riuscire a combinare altitudine e fatica con la cicca pendente dal labbro, ci siamo riscoperti provetti camosci, raggiungendo la meta preposta in un'oretta e mezza di camminata spedita.
Credo sia per effetto dell'aria troppo salubre combinata con l'acqua gelida avidamente bevuta direttamente dal torrente che fiancheggia il sentiero che Tex , in preda a delirio di onnipotenza, sia finito a puntare con il suo indice oblungo le vette più alte e tortuose e con occhio spiritato cercasse la mia approvazione alla domanda "Ciccio, su quella ci andiamo domenica prossima, OK?". Io annuivo e Staccu, tristemente celebre per la sua selvafobia, si intratteneva con gli spiriti della foresta.
Dopo aver banchettato con speck e formaggi alla malga abbiamo imboccato la via del ritorno. Abbiamo anche ceduto alla tentazione di rotolarci nei verdi pascoli alla maniera de "La casa nella prateria" (non Staccu, che con aristocratica aria di sufficienza ci guardava scuotendo il capo e dialogava di politica con Grande puffo). Su mia iniziativa abbiamo optato per una furba scorciatoia, ma dopo mezzora di camminata nei boschi ho percecipito vibrazioni di diffidenza sulle mie capacità di guida alpina, tant'è che arrivati alla macchina Tex ha ringraziato l'Altissimo.
Siamo vivi, siamo sani e siamo anche montanari...evvai!

Posto con pesante ritardo le cronache della festa di laurea del dott. Wiseman.
Partenza in mattinata da Merano e arrivo a metà del pomeriggio ai lidi di Comacchio, nessun inconveniente durante il viaggio a parte una deviazione degna di quelle d'Odisseo nel nulla delle campagne ferraresi.
Arrivo al campeggio in piena concomitanza con quello del festeggiato e del resto del gruppo d'invitati. Campo base allestito in meno di un'ora e poi si prende, rigorosamente a piedi, la via per il mare.
Dopo un tonificante bagno in mare arriviamo in zona festa: il classico e magnifico baretto sulla spiaggia dove, finalmente, si inizia a bere.
Dopo un'ora Klaus è faccia a terra a fare flessioni per il sergente istruttore Tex, io e il locusta siamo al banco a fregare, avvalendoci di vecchi trucchi da alcolisti, svariati Cuba Libre (fregare...prendi 3 pachi 1,8), Staccu esercita il suo fascino sardo e viene agganciato da due splendidi esemplari femminili venete (vei foto sotto), mentre Gnaz è ormai diventato ormai amico di tutti.
Si continua ad alzare il gomito e il festeggiato finisce a letto a tempo record: ore 23.00 e il dottore giace riverso in campeggio, maleodorante per la mole titanica di Spritz e Cuba tracannati al punto d'essere schifato anche dalle zanzare assassine ferraresi.
Che fare? Seguire l'esempio di Klaus e cadere esanimi? Giammai! Vengo contattato telefonicamente dal locusta che invoca la mia presenza in un locale del centro (in verità il merda aveva perso i soldi e necessitava di un prestito per dispensare da bere ad una bionda). Giungo al locale assieme a Germana (ragazza di Klaus) e Magic (promosso, per la serata, a migliore amico di sempre). Il locusto è solo ed avvilito davanti all'ingresso del locale: il suo ricettacolo ormonale è misteriosamente scomparso. Tex, Gnaz e Staccu sono dispersi (si scoprirà più tardi che avevano preso la via di casa).
Dopo qualche drink e la soddisfazione d'aver fatto fumare una sigaretta a Germana (salutista di fama internazionale) ci dirigiamo sulla spiaggia per l'immancabile bagno di mezzanotte in tenuta adamitica. Dopo il maldestro furto di un pedalò (volevamo fare rotta verso l'Albania) decidiamo infine di coricarci. Passeggiatina di un'ora e mezza e sfoggio di apprezzabilissimo gesto atletico scavalcando l'altissimo cancello del campeggio. Ore 5.30 e finalmente io e il locusta riusciamo a metterci a nanna per diventare un pantagruelico banchetto per zanzare.
Esperienza da ripetere assolutamente!


E si laurea pure Klaus

Toh, se ne laurea un'altro.
Per chi non lo conoscesse, quello ritratto nella foto in versione "Flavio Briatore a Cortina" è Klaus, il miglior amico dell'uomo. Klaus, il 20 luglio 2006 (vale a dire oggi) si laurea in ingegneria meccanica, ed io, giustamente, mi rodo d'ividia.

Purtoppo non potrò partecipare alla discussione di laurea in quanto occupato a lavorare, ma sarà mia ferma intenzione far soffrire seri postumi da sbornia al neodottore il giorno della festa, fissata per il 22 in luogo da destinarsi, in perfetto stile Kluz.
Per stasera sei ancora Mr. Weisman (letto Uaisman), caro il mio coglioncello, da domani sarai Dott. e dopo l'esame di stato potrei anche pensare di promuoverti a Dott. Ing., ma non tirartela troppo, continuerò a darti del tu e sopratutto del mona!

Sul tetto del mondo

Gioia davvero incontenibile ed è giusto che sia così! Per inciso, poi, per quale arcano motivo dovrei contenerla? Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo!!!!
Lascio le polemiche al Locusta che, con la complicità di dozzine di birre avidamente tracannate, posta un articolo al vetriolo. Lascio i commenti tecnici ai milioni di CT che popolano il nostro bello e trionfante paese.
Questo mondiale mi è costato sudore (alla fine d'ogni partita ero più matido di Gattuso), cuore (nell'arco del torneo ho totalizzato almeno 9 piccoli collassi cardiovascolari), lacrime (ebbene sì, ho pianto di gioia), fegato (la media è di 4,5 l di birra a partita, che moltiplicati per 7 fanno onesti 31.5 litrozzi), pecunia (perchè birra, lasagne, pastasciutte, tramezzini, cuba libre e quant'altro si possa ingerire durante un mondiale non sono gratis) e polmoni (tante, troppe sigarette e in più un bagno collettivo in fontana che di certo rappresenta un serio incentivo a una polmonite).
L'avventura è finita e abbiamo trionfato!!!!
Ringrazio in primis, e per dovere di cronaca, i 23 gladiatori azzurri.
Ringrazio i compagni del Wunder: Bosh (che mantiene più o meno fede al fioretto, leccandomi il piede destro in piazza Teatro), Brogia (mancato al bar la sera del pareggio con gli americani...Brogia porta culo all'Italia), Bulu (il rozzo romanista che conferisce brio al tifo azzurro), David (presenza altalenante ma importante, sopratutto quantdo si tratta di innaffiarmi con lo spumante),
Fulla (che saltava e saltava), Gian (una bestemmia sempre pronta), Gnaz (tifoso raramente incazzato), Lukas (assente fisicamente ma non spiritualmente alla finale), Max Ragazzo (dito medio alzato, un rito irrinunciabile), Tex (ci si teneva la mano nei momenti bui), Staccu (io e lui ubriachi e sfreccianti a torace nudo e senza casco in motorino, ora fa parte dei miei ricordi indelebili), Scollo (emozionato come una scolaretta al momento del rigore di Grosso, poi muto e incredulo per svariate ore), Tony (altro grande assente alla finale).
E poi ancora: lo staff del Wunder (al Wunder si beve, si mangia e si vince il mondiale!),
Nello (tifoso Casertano DOC, fate voi...), Martina (ho passato la partita dei quarti con le sue tette sulle mie scapole, grazie di cuore) e tutti quelli che ho abbracciato in piazza Teatro e che non ho menzionato.
Chiudo con attacco di polemica. Zidane miglior giocatore del mondiale? Ma vaffanculo! Capitan Cannavaro, per noi il migliore sei tu!

Cose da non credere: la Vale si laurea.
Fedele amica e lavastoviglie mia e del Locusta nella nostra avventura Erasmus dresdese, domani diventerà dottoressa.
Titolo accademico in lingue (inglese e tedesco), probabilmente con il massimo dei voti. Ancora ricordo le sue mille difficoltà linguistiche: non capiva le persone, non capiva i film, non capiva la TV (insomma, non capiva un cazzo), e adesso potrebbe pure diventare insegnante di tedesco...non c'è più giustizia!
Comunque, dal basso della mia schifosa invidia, complimentoni alla fognetta sassone.
Domani io e Locusta saremo a Bologna per festeggiare e saranno solo cazzi suoi!
La foto qui sopra vede Valentina ritratta all'apice di una delle nostre magnifiche serate di scambio culturale Italia-Polonia.

Magia mondiale III

L'abbiamo fatto ancora...che meraviglia. Questa volta gli undici eroi azzurri (non i puffi) ci hanno tenuto sulle spine fino alla fine, ma poi Grosso e Del Piero hanno risolto la serata all'Italia intera!
Ora, non ho cose particolari e nuove da postare. Eravamo follemente ubriachi di gioia e birra, ma proprio tanta; pensate solo che Bulu è arrivato a bere la sconsiderata mole di 4 birre piccole...pazzesco. Ancora più pazzesco è il fatto che il giorno dopo la partita sono stato contattato telefonicamente proprio dal nostro avvocatone che si bullava delle sue doti da gran bevitore...mah!
Piazza teatro mai così gremita di gente e di bandiere: davvero molto suggestivo! E dopo la festa in piazza ritorno tattico al Wunder (dove avevo ancora da saldare il mio titanico conto) per festeggiare "alla tedesca" la vittoria sulla Germania. Io, il Locusta, Staccu e Nello con l'apoteosi del birrone in mano: lo stivale (boccale da 1 o 2 litri a forma, chiaramente, di stivale).
Da buon italico mi sono scoperto scaramantico e, notando che postare articoli intitolati "magia mondiale" con foto di me che cingo belle donzelle mantate del tricolore o di Lukas in atteggiamenti gay con Max Ragazzo porta assai bene, ho pensato di far cosa buona e giustissima riproponendo, appunto, articolo e foto.
Bene, la mia l'ho fatta e l'ho detta. Per chiudere vi segnalo il link al sito di Giorgio, dove sono state postate un sacco di foto e video di Merano festosa e tricolore.

Il bello d'esser bagnino

Cosa fanno quattro ragazzoni meranesi per sfuggire alla morsa del terrificante caldo che attanaglia la nostra cittadina? Semplice, si armano d'intraprendenza e saltano in macchina! Lago, fiume, piscina o montagna? L'illuminante Staccu propone briscola e birrette ghiacciate, a me la scelta del posto. Decido per il "Leiter Alm", posto confortevole e fresco alle pendici della Muta, il monte che domina Merano. Cosa davvero meravigliosa di questo posto è la possibilità d'essere raggiunto mediante una bidonvia che, nel tempo di una cicca fumata con estrema calma, ti "catapulta" a quota 1500 m. Camminatina da 3 minuti in salita, bastanti per sentire Tex imprecare di fatica, e davanti a noi si paventa il terrazzone della malga. Le galline scorrazzano per l'aia, tre muli ragliano, qualche mucca ti guarda con aria sospettosa, Staccu mescola le carte ed io mi adopero ad ordinare qualche birra in quel curioso idioma che è il dialetto sudtirolese.
L'aria frizzante ci riconferisce la voglia di vivere e il tagliere di Speck e formaggio ne fa aumentare la gioia. Unica nota negativa è il fatto che quel maiale di Staccu è ancora riuscito a fottere me e Tex a briscola. Per dovere di cronaca va specificato che Staccu giocava in coppia con Gnaz, persona meravigliosa ma giocatore davvero incapace.
Gnaz ci lascia per andare a lavorare e torna verso la macchina avvalendosi ancora dei mezzi di trasporto a fune. Noi restanti tre, che invece non abbiamo una minchia da fare, decidiamo di tornare a piedi: tanto è discesa! E allora: via!
Il panorama è sempre spaziale, degno davvero di foto, ma come al solito la mia digitale è nel cassetto a casa, il posto migliore dove mettere e dimenticare una macchina fotografica, no? Divertentissimo è incrociare i montanari, quelli veri, che scendono dalle vette attrezzatissimi e schiumanti come dromedari dalla fatica, mentre tu, in tenuta da spiaggia li saluti. E in molti dei loro occhi vedi maturare il dubbio: "Ma 'sti stronzi dove cazzo vanno vestiti così?". La cosa davvero meravigliosa è che questi non capiscono se sia la loro tenuta griffata over 3000 ad essere esagerata ed inopportuna, o se sia la livrea da riviera romagnola sfoggiata da noi tre, muniti solo di sigaretta fumante e pendente dal labbro inferiore, a rappresentare l'insulto a Krom, Dio della montagna. Arriviamo al parcheggio sudati come vacche sacre del Bengala (sudano? boh, ma era bello da dire) e torniamo verso la civiltà.
Mollato Tex a casa vengo colto da visione quasi-mistica: bagno in piscina! Sì, bello, ma dove? Poi mi ricordo d'essere un prode addetto al salvamento e di avere pertanto le chiavi della piscina 12x5 dove faccio finta di lavorare. Fornisco a Staccu un costume e poi ci tuffiamo. L'effetto sortito è paragonabile a quello di una fellatio ben fatta al chiaro di luna su una spiaggia ad agosto. Poi doccione, sigaretta, casa e divano. Emerge una consapevolezza: quanto è bello essere bagnino!

Magia mondiale II

Ah, quest'Italia continua a farmi godere. Abbiamo schiacciato l'Ucraina con un pesante 3-0 e si sono spalancate le porte per le semifinali. A Merano, come in tutte le città d'Italia, la festa è impazzata al triplice fischio dell'arbitro. Esodo generale dai bar e dagli appartameti alla volta di Piazza Teatro: tanta felicità, tantissima birra.
Leggende narrano che la signora Fuchs, padrona indiscussa della birreria Forst, abbia personalmente chiamato Marcello Lippi per ringraziarlo dell'impennata di vendite del suo prodotto.
Torniamo a noi. L'uomo coscenzioso sa quando abbassare il boccale e ritirarsi, ma io e Lukas non siamo persone coscenziose. Si torna a bere, e parecchio, cazzarola! E quando i bar del centro chiudono, ci si spostiamo felicemente barcollanti verso la periferia: al Pepo's, il bar dove Sandro non ti nega mai il bicchiere della staffa. E nel parcheggio del locale trovi gli ultimi eroi, quelli che "io a letto? Giammai!". Alla penombra del lampione puoi vedere come l'ebbrezza possa sfociare in amore o in cattiveria, e allora, mentre due baldi giovani ubriachi si prendono a cazzotti, altri due esternano la felicità per la vittoria calcistica dispensandosi generosi baci sulla bocca. Questo è il caso di Lukas e di Max Ragazzo, istrioni meranesi dell'eterosessualità che, non temondo giudizi da parte di malelingue, decidono di far incontrare le loro labbra in segno di reciproca stima (il momento è stato prontamente carpito dalla fotocamera del mio telefonino).
Magia mondiale, insomma, e Peace and Love per tutti.

Magia mondiale



Ah, i mondiali, che evento affascinante. Tutti a fissare l'ipnotico teleschermo, tutti a soffrire, tutti a sperare che quella dannata palla vado a gonfiare la porta della squadra avversaria. E intanto i giri di birra si sprecano. Fantozziane familiari di Peroni ghiacciate (Peroni solo simboliche, visto che noi preferiamo la Forst: sapore di casa) trangugiate avidamente e la costante speranza che il saggio barista dispensi anche 2 stuzzichini, quel tanto che basta per asciugare.
Poi GOOOOOL, Totti al 93° su rigore (c'era? non c'era? Ma chi se ne fotte!) e allora via: "Roby, un'altro giro, cazzo!".
E poi di corsa alla macchina con in testa la malsana idea di uccidere il clacson imbucandosi in quel surreale corteo di auto e bandiere tricolore. E quando stare in coda a urlare diventa noioso, via di filato verso il primo parcheggio e di corsa fino in centro. Ancora bandiere, ancora birra...ma che meraviglia! Tutti felici e festosi: tutti amici! E anche le donzelle, quelle davvero buone, abbassano la guardia e si fanno ritrarre con il vostro affezionatissimo. Così è bello, imparate donne: tiratevela di meno, ci guadagnate in divertimento!
E quando la fame di assale e Zorba comincia a diventar cattivo, che fare? Prendere la via di casa per i canonici due spaghi in famiglia? Giammai! Pizza e birroni, ecco la risposta! E poi il pensiero si volge al Petu, padre da circa 4 mese e socialmente morto da 13. Un motto: incursione! E il maledetto dice no, asserendo d'esser impegnato a cena a casa dei genitori. Non molliamo, lo cerchiamo (e lui non vuol farsi trovare), ma alla fine cede e viene braccato. Ora si ragiona, ora si può riprendere a cromarci il fegato di frizzante nettare dorato. E allego anche una rarità, la foto di me e Petu in quella magnifica serata di ieri!


E il detto "Sera leoni, mattina coglioni" si riconferma validissimo. Non per quanto mi riguarda, sia ben chiaro, ma chiedetelo a Staccu!

Poker e dintorni

Premetto a tutti coloro che non lo sapessero che da ormai quasi due annetti abbiamo arricchito il nostro palma res di vizietti dedicandoci al poker; volendo essere precisi a quella meraviglisa variante del poker che è l'Hold'em (la più giocata nel mondo). Dopo quasi due mesi di latitanza dal verdissimo velluto (cimelio del vecchio casinò di Merano; una chicca, insomma) ieri notte siamo tornati a giocare. Ritengo doveroso specificare che io non ci volevo venire! Si era infatti deciso di giocare questa sera, visto che al tavolo saremmo stati in sei, ma le poche alternative offerte da Merano ci hanno portato a sederci dietro a due carte coperte e coloratissime montagnole (ma forse è più giusto parlare di collinette) di fiches. Limite di gioco fissato per le 3.45, ma con piena coscenza che all'ora X sarebbero scattati i canonici due o tre giri bonus, quelli atti al rifarsi o al perder tutto. Qualche profano potrebbe chidersi se giochiamo con i soldi veri; ovvio, pochi ma veri, visto che l'idea è divetisri, non arricchirsi derubando i sudatissimi soldi degli amici. Di norma ci si siede al tavolo con una ventina di euro, e difficilmente se ne chiedono altri al banco.
Ma veniamo al punto. Ho sempre sostenuto che nel poker la fortuna conta limitatamente, l'importante è una buona dose di coraggio e quel pizzico d'abilità necessaria per giocarsi al meglio il punto. Chiaro che se non ti entrano neanche le coppie e quello seduto alla tua sinistra lega scale a raffica, beh, allora vincere comincia a diventare davvero complicato. Beh, ieri ero io quello "seduto a sinistra"! Un culo davvero fotonico! Vincevo, vincevo, vincevo; e quando non vincevo: pareggiavo (sì, perchè nell'Hold'em si può anche pareggiare).
Scrivo questo post per onorare la dea bendata (che ieri si è dimostrata molto poco imparziale) e per chiedere ufficialmente scusa ai miei compagni di gioco. Raga, la fortuna è come una canna: gira! E stasera la rivincita...lascio o raddoppio?

Mmm...

Venerdì 23 giugno, ora ve lo racconto!

Ore 02.04: Chiudo il dannato libro di Geotecnica;
Ore 02.14: Mi butto a letto;
Ore 02.20: Sudo copiosamente;
Ore 02.21: Mi reco in cucina per idratarmi;
Ore 02.26: Torno in cucina per idratarmi. Incrocio mio padre in corridoio che bestemmia per l'insopportabile afa;
Ore 02.31: Ennesima tappa cucina/cesso;
Ore 02.48: Vaneggio per il caldo e per il sonno. Mio padre russa fastidiosamente in balcone;
Ore 02.51: Penso al coma farmacologico come via di scampo;
Ore 03.00: Guardo l'orologio ed esclamo "Cazzo, sono le 3!";
Ore 03.02: Sigaretta in balcone;
Ore 03.14: Torno a letto e comincio a farmi la mossa del sonno del dr. Spock;
Ore 03.18: Ho piena coscenza del mio essere: sono un'affascinate e fertile femmina klingon. Ebbene sì, sto sognando, indi dormo;
Ore 07.14: Qualcosa squilla in camera. Mi lamento e mugulo;
Ore 07.16: Insistente squillo in camera;
Ore 07.25: Persiste lo squillare;
Ore 07.27: Cedo e mi alzo a cercare la sveglia ma, un momento, io non ho impostato nessuna sveglia! Trattasi infatti del telefono. Guardo il display del telefono, ma tra caccole fossilizzate sugli occhi e galoppante miopia l'identificativo del chiamante rimane un mistero. Impreco forte e rispondo. Riporto il testo della telefonata:

Io: "Mmm..."
Misterioso chiamante: "Cazzo fai, dormi?"
Io: "Mmm..."
Misterioso chiamante: "Non ti sento, ci sei?"
Io: "Mmm..."
Misterioso chiamante: "Sono Bernardo"
Io: "Mmm...uori..."
Bernardo: "Hehehe, sempre a scherzare, coglione! Ascolta, non va l'internet" (l'Internet? ma come cazzo parli?)
Io: "Cazzo mene?"
Bernardo: "Dai ora sei sveglio, ti aspetto tra mezzoretta, ok? Ricorda che i furbi si svegliano presto la mattina per inculare i coglioni"
Io: "Mmm..." (non ho la forza di replicare)
Bernardo: "Bon, a dopo allora, ti aspetto, non fare il coglione!"
Io: "Mmm..."
FINE DELLA TELEFONATA

Morale della favola:
Ho dormito 4 ore e mezza scarse, di cui 2 passate cercando di evitare di essere violentato/a da infoiatissimi maschi klingon in calore (e Star Trek mi fa pure cagare).
Sono stato svegliato in malo modo prendendomi pure del coglione per ben tre volte.
In preda a non so quale delirio mi sono pure lavato e vestito e recato a casa di Bernardo, dimenticandomi, tra l'altro, di fare colazione.
Sono le 11.45, da Bernardo non ho risolto un cazzo e mi sono pure subito un'ora di deliranti ipotesi di pirateria informatica da parte di sua moglie, mi sono trovato imbottigliato nel traffico per mezzora, ho portato la macchina dal meccanico per il tagliando, sono tornato a piedi dal rovente centro e NON HO ANCORA BEVUTO IL CAFFE'! Che schifo!

Ormone a Mesiano



Ah, come passa il tempo...
A distanza di un mese dalla splendida, e come sempre movimentatissima, festa di Mesiano mi ritrovo a spulciare le foto ivi scattate con l'inseparabile cellulare. Premetto che la suddetta "Festa di Mesiano" è l'evento trentino più atteso d'ogni anno, un'enorme festone organizzato dall'ASI Leonardo (ASI è l'acronimo di Associazione Studenti d'Ingegneria) dove migliaia (e non esagero) di giovani del triveneto si ammassano per bere e far baldoria.
Quest'anno, grazie all'abile manovra politica di Mr. Locusta, ci siamo presentati ai cancelli di questa novella Gomorra in veste di rappresentanti di un'associazione studentesca (preferisco non menzionarla), evitando così l'interminabile fila e, guarda un po', anche di pagare il biglietto. Dopo aver risolto qualche intoppo organizzativo, quale, ad esempio, la pressocchè totale mancanza di materiale per l'allestimento del banchetto informativo della "nostra" associazione, siamo passati alla fase "avida-trangugiata-di-birra". Ora, miei affezionatissimi lettori, potreste ragionevolmente pensare che, colto dall'ebbrezza, l'intero gruppo abbia fatto scivolare in secondo piano la missione Public Relations, ma vi sbagliereste di grosso. I giovani meranesi non conoscono parole come negligenza ed imperizia, tant'è che, dosando violenza e fascino, abbiamo raggiunto una considerevole dose di adesioni. E se io incarnavo l'opera di convincimento violenta, le foto qui accanto testimoniano che Daniele rappresentava, invece, il lato seducente e ammaliatore del team. Lo troviamo ritratto cinto a tre distinte e affascinanti donzelle (3 sono le foto che possiedo, ma vi assicucuro che l'harem di Daniele era arrivato a contare svariate dozzine di odalische) che, come delle lamprede, non volevano staccarsi dall'autoproclamatosi presidente. Da notare in particolare la biondissima Elena, giovane talento ormonale padovano; la foto, ve lo assicuro, non le rende assolutamente giustizia!
Ovunque tu sia, Elena, contatta il giovane Daniele che, da ormai un mese, si tocca fortissimo, e a ragione, pensando a te!
E con questo appello chiudo il post di questa afosissima notte di fine giugno.

Luke, io sono tuo padre!

Sono anni che lo sostengo, la somiglianza di Bulu col "mortazza" è innegabile.
Purtoppo la rete si è rivelata un po' avare per quanto concerne le immagini del noto personaggio televisivo, ma provate a scavare nei vostri ricordi di giovani videodipendenti. Lo ricordate il buon Funari, col capello corto, meno candido e pettinato in parte? Sfoggiava, se non ricordo male, una montatura degli occhiali vagamente più aggressiva e con le lenti scure ma non troppo. Lampante il deficit di melanina in Bulu, che si presenta con il classico pallore cadaverico e l'occhio azzurro ma, vabbeh, non si può aver tutto dalla vita...
Per quanto riguarda il carattere, chi Bulu lo conosce poco potrebbe sostenere che i due sono diametralmente opposti. Qui però mi permetto di dissentire. Bulu, se stuzzicato nella giusta maniera, lascia cadere quel velo di perbenismo che lo contraddistingue e si abbandona al lato oscuro della forza. Capace, come pochi, di impegnare tutte le sinapsi del suo cervello per attingere da un calderone ribollente di coloriti insulti. Del resto i due oggetti di questa mia opera comparativa hanno in comune il luogo natale: l'Urbe. Ma continuiamo. Funari è sempre stato avvezzo al nudismo; Bulu, di solito fin troppo coperto e pudico, quando posseduto dal demone dell'ira o dallo spirito di Baco, non mancava mai di paventare ai presenti il villoso deretano (questa pratica è andata perdendosi negli anni per via dell'intercedere critico di Roberta, promessa sposa del nostro eroe). Cos'altro? L'ipocondria, l'amore per la cucina e per il vino dei Castelli romani, e poi tanto ancora.
Chiudo dunque con un quesito: non è forse Bulu l'erede naturale di Gianfranco Funari?
A voi lascio la facoltà di replicare.

Abbiamo atteso troppo, ma alla fine Egli ci ha degnato della sua atletica presenza sui campi da basket.
Il campione del Kazakistan ci ha deliziato, ancora una volta, con la maestria del suo palleggio, con il suo contrasto deciso e con la sua ineccepibile precisione di tiro.
Come un novello Nureyev ha danzato sul campo da gioco facendosi beffa dei nostri goffi e futili tentativi d'impedirgli di librarsi nell'aria al pari di una farfalla.
Tutti noi amanti e amatori della pallacanestro attendiamo e speriamo di rivederlo tosto, cinto nella sua livrea grigio topo troppo attillata sul pacco e troppo abbondante sul culo, ad impartirci una dura lezione sui fondamentali ed inebriarci del suo estro e della sua fantasia di gioco.
Con questo chiudo e saluto Stuany, nella speranza che possa un giorno perdonarmi...
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Si ritorna a bloggare

Un saluto festoso a tutti. Dopo settimane di assenza torno a bloggare. Ultimamente sono stato molto preso dallo studio e da un progetto tutto meranese: www.meranote.it.
Quello che abbiamo in mente di fare è di donare alla nostra città un degno portale, uno spazio virtuale che raccolga in se un calendario eventi a misura di tutti (bambini, giovani e anziani).
Il sito è ancora in fase embrionale, ma già a completa disposizione di tutti...fateci un giro, ne vale la pena!
Detto questo tornerò a fare il cazzaro!

Merano - Wikipedia


Ieri abbiamo attuato una simpatica incursione notturna in quel di Brunico, un piccolo comune di 14.000 abitanti ubicato in un remoto angolo del globo, e siamo giunti all'amara consapevolezza che la vita notturna sulle rive della Rienza è esponenzialmente più gioiosa che nella nostra Merano. Volevo scrivere un post di protesta comparando Merano e quel poco di Brunico che ho avuto occasione di vedere, ma credo che basterà segnlarvi un link. Mi ci sono imbattuto, documentandomi per scrivere queste poche righe, e trovo che possa davvero diventare oggetto di riflessione. Vi segnalo, dunque, la pagina italiana di Wikipedia (per i pochi che non lo sapessero: Wikipedia è la più grande enciclopedia della rete, con la grande peculiarità d'esser scritta dai suoi stessi utenti) dedicata a Merano. Nella pagina spicca proprio la questione "Vita giovanile trascurata".
Lamentarsi è sempre facile, ma stavolta vorrei proporrre agli amici meranesi un'inizitativa. Perchè non scrivere al nostro stimatissimo sindaco Dr. Guenther Januth la seguente e-Mail?


Gentilissimo Signor Sindaco,
porgo alla Sua cortese attenzione il seguente link: http://it.wikipedia.org/wiki/Merano.
Cordiali saluti

Un giovane cittadino meranese

L'indirizzo e-Mail dell'ufficio del sindaco è il seguente: Guenther.Januth@gemeinde.meran.bz.it. L'iniziativa potrebbe smuovere un po' le troppo tranquille acque o potrebbe essere solo una goccia nel mare, ma almeno per una volta potremmo dire di non essere rimasti passivamente in silenzio. Un saluto a tutti.

Ecco l'arrogantissimo per antonomasia alle prese con un'innocente pulzella dell'est. Il nostro rispetto e un pizzico d'invidia.
E poi diciamocelo: il Broza che limona fa sempre un sacco ridere!

E apro dunque questa nuova sezione del mio neonato Blog. L'intento è quello di linkarvi a qualche MP3 interessante da caricare nel vostro lettore.
Apro le danze con "Che bella la vita" dei "Tiri al piattello". Il pezzo lo trovate sull'album "Viva Radio 2". Simpatico davvero, quando lo ascolto penso a Bulu. Tex, invece, pensa al Petu di qualche anno fa. L'importante è pensare e ridere di qualcuno.
Il file è un archivio ZIP (esigenze del servizio che hosta), e verrà rimosso automaticamente tra 15 giorni. Per avviare il download, cliccate sull'immagine, sarete rimandati alla pagina di FileFactory, dove basterà attendere 15 secondi. Buon ascolto!



Piromania primaverile

Merano abbonda di tutto, sopratutto di coglioncelli. Una decina di minuti fa uscivo in balcone per fumarmi una sigaretta e contemplare il senso della vita (contemplare conferisce al tabacco quel tocco in più), ma non ero l'unico a fumare. Davanti a me si innalzava una densa coltre di fumo, mentre all'orizzonte vedevo le sagome di due giovani intenti a darsela a gambe levate. L'hanno fatto ancora...Del resto è difficile resistere alla tentazione di dar fuoco ai "pioppini" (così mi piace chiamare le tonnellate di piumini che si staccano dai pioppi e che invadono i cieli meranesi), si scatena quell'effetto miccia capace di conferire un tocco cinematografico alla tua vita, e mentre guardi le fiamme che divampano ti senti molto Xander Cage in XXX (e poi tanto sai che l'incendio si estingue in pochi secondi...non a caso li chiamano fuochi di paglia). Ma i giovanissimi d'oggi non hanno più perizia nell'agire, e appiccano il fuoco dove, e lo sapeva anche Zequila sull'isola dei famosi, non si dovrebbero: in mezzo alle sterparglie. Risultato: fiamme alte 5 metri e pompieri a sirene spiegate.

I miei ricordi tornano a quasi una decade fa, quando due stolti giovincelli (ora uno gestisce il blog Landmann's days, l'altro, invece, ha scelto la vita coniugale) davano fuoco al parco di fronte a casa mia, mentre un terzo giovane (ora fiero matusa e proprietario delle chiappe del post "Risvegli"), dando retta al suo radicato senso civico chiamava in lacrime i vigili del fuco, che si presentavano dopo 5 minuti con 2 autopompe e corteo di ambulanze al loro seguioto. Risultato: fiamme estinte spontaneamente ed anni di canzonature ai danni dei 3 fessacchiotti.
Col senno di poi vedo in quei 3 fenomeni da baraccone dei pionieri della piromania primaverile, quella innocente però, quella che magari si può anche definire costruttiva (visto che, a conti fatti, eliminare i fastidiosi pioppini è un gesto utile alla società tutta), quella senza danni, insomma.
Mi appello ore alle nuove generazioni, prendete ad esempio le gesta di quei vecchi, magnifici eroi!
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Tre simpatiche donzelle per il vostro desktop, tanto per sentirvi più estivi e per farvi male all'ormone! Foto scatatta probabilmente sul 18 m di Briatore, presente anche Staccu che s'è bombato una delle 3 signorine, indovinate quale!
Se vi interessa l'immagine in risoluzione 1920x1440, cliccate qui.

Bene, oggi voglio dispensare un consiglio.
Volete rivalutare tutti i film da voi considerati pessimi? Scaricatevi "The Manson Family". Dico "scaricatevi", in quanto noleggiare un film del genere sarebbe un delitto, il regista non merita assolutamente i 3 € del costo del noleggio, ne tantomeno i 20 € dell'acquisto del DVD!
Questa "splendida" pellicola, che va ad affiancare pietre migliari del film de merd made in Hollywood del calibro di "Wonderland" e "L'isola perduta" (entrambi vantano l'impareggiabile interpretazione di Val Kilmer, che dopo "The Doors" avrebbe fatto meglio a passare a miglior vita, forse ora sarebbe ricordato tra i grandi "angeli bruciati"), racconda le vicende della famiglia (quella spirituale) di colui che si professava "il nuovo Cristo". Il tema potrebbe anche essere interessante, ma viene sviluppato in maniera davvero pessima. Non so dove il film raggiunga il punto più basso, diciamo che è tutto un anticlimax; dalle pellicole invecchiate in modo fittizio (penso che l'effetto, davvero osceno, sia stato ottenuto con Microsoft MovieMaker) alla pessima capacità recitativa dell'intero cast di attori, passando per una regia che cerca di trasmettere l'effeto "apertura mentale indotto da LSD", ma con un risultato a dir poco grottesco.
Non so proprio se consigliarvi o sconsigliarvi la visione di questa novella meraviglia, diciamo che se una casa di produzione è arrivata a sgangire qualche milione di dollari per questa ciofeca, l'idea di fare voi stessi i registi potrà sembrarvi decismanete meno utopica; magari un bel soggetto sulla famiglia Pacciani, con Pippo Franco nei panni del Vanni.
Il film si chiude nell'anno 1996, con un emblamatico pestaggio a morte, da parte di una piccola congrega di fattoni metallari che si professano seguaci di Manson, ai danni di un pusher colpevole d'indossare una magliettina col messaggio "Charlie Manson doesn't surf"...chiudo con un profondissimo "boh!".
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Basket estremo bis

Una nuova testimonianza delle mie ferite.
Non aggiungo altro!
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