Magia mondiale



Ah, i mondiali, che evento affascinante. Tutti a fissare l'ipnotico teleschermo, tutti a soffrire, tutti a sperare che quella dannata palla vado a gonfiare la porta della squadra avversaria. E intanto i giri di birra si sprecano. Fantozziane familiari di Peroni ghiacciate (Peroni solo simboliche, visto che noi preferiamo la Forst: sapore di casa) trangugiate avidamente e la costante speranza che il saggio barista dispensi anche 2 stuzzichini, quel tanto che basta per asciugare.
Poi GOOOOOL, Totti al 93° su rigore (c'era? non c'era? Ma chi se ne fotte!) e allora via: "Roby, un'altro giro, cazzo!".
E poi di corsa alla macchina con in testa la malsana idea di uccidere il clacson imbucandosi in quel surreale corteo di auto e bandiere tricolore. E quando stare in coda a urlare diventa noioso, via di filato verso il primo parcheggio e di corsa fino in centro. Ancora bandiere, ancora birra...ma che meraviglia! Tutti felici e festosi: tutti amici! E anche le donzelle, quelle davvero buone, abbassano la guardia e si fanno ritrarre con il vostro affezionatissimo. Così è bello, imparate donne: tiratevela di meno, ci guadagnate in divertimento!
E quando la fame di assale e Zorba comincia a diventar cattivo, che fare? Prendere la via di casa per i canonici due spaghi in famiglia? Giammai! Pizza e birroni, ecco la risposta! E poi il pensiero si volge al Petu, padre da circa 4 mese e socialmente morto da 13. Un motto: incursione! E il maledetto dice no, asserendo d'esser impegnato a cena a casa dei genitori. Non molliamo, lo cerchiamo (e lui non vuol farsi trovare), ma alla fine cede e viene braccato. Ora si ragiona, ora si può riprendere a cromarci il fegato di frizzante nettare dorato. E allego anche una rarità, la foto di me e Petu in quella magnifica serata di ieri!


E il detto "Sera leoni, mattina coglioni" si riconferma validissimo. Non per quanto mi riguarda, sia ben chiaro, ma chiedetelo a Staccu!

Poker e dintorni

Premetto a tutti coloro che non lo sapessero che da ormai quasi due annetti abbiamo arricchito il nostro palma res di vizietti dedicandoci al poker; volendo essere precisi a quella meraviglisa variante del poker che è l'Hold'em (la più giocata nel mondo). Dopo quasi due mesi di latitanza dal verdissimo velluto (cimelio del vecchio casinò di Merano; una chicca, insomma) ieri notte siamo tornati a giocare. Ritengo doveroso specificare che io non ci volevo venire! Si era infatti deciso di giocare questa sera, visto che al tavolo saremmo stati in sei, ma le poche alternative offerte da Merano ci hanno portato a sederci dietro a due carte coperte e coloratissime montagnole (ma forse è più giusto parlare di collinette) di fiches. Limite di gioco fissato per le 3.45, ma con piena coscenza che all'ora X sarebbero scattati i canonici due o tre giri bonus, quelli atti al rifarsi o al perder tutto. Qualche profano potrebbe chidersi se giochiamo con i soldi veri; ovvio, pochi ma veri, visto che l'idea è divetisri, non arricchirsi derubando i sudatissimi soldi degli amici. Di norma ci si siede al tavolo con una ventina di euro, e difficilmente se ne chiedono altri al banco.
Ma veniamo al punto. Ho sempre sostenuto che nel poker la fortuna conta limitatamente, l'importante è una buona dose di coraggio e quel pizzico d'abilità necessaria per giocarsi al meglio il punto. Chiaro che se non ti entrano neanche le coppie e quello seduto alla tua sinistra lega scale a raffica, beh, allora vincere comincia a diventare davvero complicato. Beh, ieri ero io quello "seduto a sinistra"! Un culo davvero fotonico! Vincevo, vincevo, vincevo; e quando non vincevo: pareggiavo (sì, perchè nell'Hold'em si può anche pareggiare).
Scrivo questo post per onorare la dea bendata (che ieri si è dimostrata molto poco imparziale) e per chiedere ufficialmente scusa ai miei compagni di gioco. Raga, la fortuna è come una canna: gira! E stasera la rivincita...lascio o raddoppio?

Mmm...

Venerdì 23 giugno, ora ve lo racconto!

Ore 02.04: Chiudo il dannato libro di Geotecnica;
Ore 02.14: Mi butto a letto;
Ore 02.20: Sudo copiosamente;
Ore 02.21: Mi reco in cucina per idratarmi;
Ore 02.26: Torno in cucina per idratarmi. Incrocio mio padre in corridoio che bestemmia per l'insopportabile afa;
Ore 02.31: Ennesima tappa cucina/cesso;
Ore 02.48: Vaneggio per il caldo e per il sonno. Mio padre russa fastidiosamente in balcone;
Ore 02.51: Penso al coma farmacologico come via di scampo;
Ore 03.00: Guardo l'orologio ed esclamo "Cazzo, sono le 3!";
Ore 03.02: Sigaretta in balcone;
Ore 03.14: Torno a letto e comincio a farmi la mossa del sonno del dr. Spock;
Ore 03.18: Ho piena coscenza del mio essere: sono un'affascinate e fertile femmina klingon. Ebbene sì, sto sognando, indi dormo;
Ore 07.14: Qualcosa squilla in camera. Mi lamento e mugulo;
Ore 07.16: Insistente squillo in camera;
Ore 07.25: Persiste lo squillare;
Ore 07.27: Cedo e mi alzo a cercare la sveglia ma, un momento, io non ho impostato nessuna sveglia! Trattasi infatti del telefono. Guardo il display del telefono, ma tra caccole fossilizzate sugli occhi e galoppante miopia l'identificativo del chiamante rimane un mistero. Impreco forte e rispondo. Riporto il testo della telefonata:

Io: "Mmm..."
Misterioso chiamante: "Cazzo fai, dormi?"
Io: "Mmm..."
Misterioso chiamante: "Non ti sento, ci sei?"
Io: "Mmm..."
Misterioso chiamante: "Sono Bernardo"
Io: "Mmm...uori..."
Bernardo: "Hehehe, sempre a scherzare, coglione! Ascolta, non va l'internet" (l'Internet? ma come cazzo parli?)
Io: "Cazzo mene?"
Bernardo: "Dai ora sei sveglio, ti aspetto tra mezzoretta, ok? Ricorda che i furbi si svegliano presto la mattina per inculare i coglioni"
Io: "Mmm..." (non ho la forza di replicare)
Bernardo: "Bon, a dopo allora, ti aspetto, non fare il coglione!"
Io: "Mmm..."
FINE DELLA TELEFONATA

Morale della favola:
Ho dormito 4 ore e mezza scarse, di cui 2 passate cercando di evitare di essere violentato/a da infoiatissimi maschi klingon in calore (e Star Trek mi fa pure cagare).
Sono stato svegliato in malo modo prendendomi pure del coglione per ben tre volte.
In preda a non so quale delirio mi sono pure lavato e vestito e recato a casa di Bernardo, dimenticandomi, tra l'altro, di fare colazione.
Sono le 11.45, da Bernardo non ho risolto un cazzo e mi sono pure subito un'ora di deliranti ipotesi di pirateria informatica da parte di sua moglie, mi sono trovato imbottigliato nel traffico per mezzora, ho portato la macchina dal meccanico per il tagliando, sono tornato a piedi dal rovente centro e NON HO ANCORA BEVUTO IL CAFFE'! Che schifo!

Ormone a Mesiano



Ah, come passa il tempo...
A distanza di un mese dalla splendida, e come sempre movimentatissima, festa di Mesiano mi ritrovo a spulciare le foto ivi scattate con l'inseparabile cellulare. Premetto che la suddetta "Festa di Mesiano" è l'evento trentino più atteso d'ogni anno, un'enorme festone organizzato dall'ASI Leonardo (ASI è l'acronimo di Associazione Studenti d'Ingegneria) dove migliaia (e non esagero) di giovani del triveneto si ammassano per bere e far baldoria.
Quest'anno, grazie all'abile manovra politica di Mr. Locusta, ci siamo presentati ai cancelli di questa novella Gomorra in veste di rappresentanti di un'associazione studentesca (preferisco non menzionarla), evitando così l'interminabile fila e, guarda un po', anche di pagare il biglietto. Dopo aver risolto qualche intoppo organizzativo, quale, ad esempio, la pressocchè totale mancanza di materiale per l'allestimento del banchetto informativo della "nostra" associazione, siamo passati alla fase "avida-trangugiata-di-birra". Ora, miei affezionatissimi lettori, potreste ragionevolmente pensare che, colto dall'ebbrezza, l'intero gruppo abbia fatto scivolare in secondo piano la missione Public Relations, ma vi sbagliereste di grosso. I giovani meranesi non conoscono parole come negligenza ed imperizia, tant'è che, dosando violenza e fascino, abbiamo raggiunto una considerevole dose di adesioni. E se io incarnavo l'opera di convincimento violenta, le foto qui accanto testimoniano che Daniele rappresentava, invece, il lato seducente e ammaliatore del team. Lo troviamo ritratto cinto a tre distinte e affascinanti donzelle (3 sono le foto che possiedo, ma vi assicucuro che l'harem di Daniele era arrivato a contare svariate dozzine di odalische) che, come delle lamprede, non volevano staccarsi dall'autoproclamatosi presidente. Da notare in particolare la biondissima Elena, giovane talento ormonale padovano; la foto, ve lo assicuro, non le rende assolutamente giustizia!
Ovunque tu sia, Elena, contatta il giovane Daniele che, da ormai un mese, si tocca fortissimo, e a ragione, pensando a te!
E con questo appello chiudo il post di questa afosissima notte di fine giugno.

Luke, io sono tuo padre!

Sono anni che lo sostengo, la somiglianza di Bulu col "mortazza" è innegabile.
Purtoppo la rete si è rivelata un po' avare per quanto concerne le immagini del noto personaggio televisivo, ma provate a scavare nei vostri ricordi di giovani videodipendenti. Lo ricordate il buon Funari, col capello corto, meno candido e pettinato in parte? Sfoggiava, se non ricordo male, una montatura degli occhiali vagamente più aggressiva e con le lenti scure ma non troppo. Lampante il deficit di melanina in Bulu, che si presenta con il classico pallore cadaverico e l'occhio azzurro ma, vabbeh, non si può aver tutto dalla vita...
Per quanto riguarda il carattere, chi Bulu lo conosce poco potrebbe sostenere che i due sono diametralmente opposti. Qui però mi permetto di dissentire. Bulu, se stuzzicato nella giusta maniera, lascia cadere quel velo di perbenismo che lo contraddistingue e si abbandona al lato oscuro della forza. Capace, come pochi, di impegnare tutte le sinapsi del suo cervello per attingere da un calderone ribollente di coloriti insulti. Del resto i due oggetti di questa mia opera comparativa hanno in comune il luogo natale: l'Urbe. Ma continuiamo. Funari è sempre stato avvezzo al nudismo; Bulu, di solito fin troppo coperto e pudico, quando posseduto dal demone dell'ira o dallo spirito di Baco, non mancava mai di paventare ai presenti il villoso deretano (questa pratica è andata perdendosi negli anni per via dell'intercedere critico di Roberta, promessa sposa del nostro eroe). Cos'altro? L'ipocondria, l'amore per la cucina e per il vino dei Castelli romani, e poi tanto ancora.
Chiudo dunque con un quesito: non è forse Bulu l'erede naturale di Gianfranco Funari?
A voi lascio la facoltà di replicare.

Abbiamo atteso troppo, ma alla fine Egli ci ha degnato della sua atletica presenza sui campi da basket.
Il campione del Kazakistan ci ha deliziato, ancora una volta, con la maestria del suo palleggio, con il suo contrasto deciso e con la sua ineccepibile precisione di tiro.
Come un novello Nureyev ha danzato sul campo da gioco facendosi beffa dei nostri goffi e futili tentativi d'impedirgli di librarsi nell'aria al pari di una farfalla.
Tutti noi amanti e amatori della pallacanestro attendiamo e speriamo di rivederlo tosto, cinto nella sua livrea grigio topo troppo attillata sul pacco e troppo abbondante sul culo, ad impartirci una dura lezione sui fondamentali ed inebriarci del suo estro e della sua fantasia di gioco.
Con questo chiudo e saluto Stuany, nella speranza che possa un giorno perdonarmi...
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Si ritorna a bloggare

Un saluto festoso a tutti. Dopo settimane di assenza torno a bloggare. Ultimamente sono stato molto preso dallo studio e da un progetto tutto meranese: www.meranote.it.
Quello che abbiamo in mente di fare è di donare alla nostra città un degno portale, uno spazio virtuale che raccolga in se un calendario eventi a misura di tutti (bambini, giovani e anziani).
Il sito è ancora in fase embrionale, ma già a completa disposizione di tutti...fateci un giro, ne vale la pena!
Detto questo tornerò a fare il cazzaro!


 

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