Ahi, che dolor

A distanza di mesi mi ritrovo a postare nuovamente le conseguenze mediche della troppa dedizione al basket. Sarà la vecchiaia, sarà che con gli anni divento più maldestro e fragile, sarà la sfiga...boh!
Di fatto che il medico al pronto soccorso parlava di "poderosa insaccata". Niente fratture e legamenti intatti, indi tra due giorni tornerò a tormentare il goffo Bulu sotto canestro!
Ora basta scrivere, visto che l'ingombrante tutore non è amico della tastiera!

Odio il Raggae

Sono perfettamente conscio che si tratta di un limite sciocco e irrazionale ma non ci posso fare niente: odio il raggae con tutto me stesso.
Un ritmo ripetitivo e martellante che, ahime, la mie orecchie non riescono a percepire come un rumore di fondo (cosa che invece mi riesce alla perfezione con Baglioni). La Raggae music mi indispone al punto di riuscire a rovinarmi completamente la serata.
Con questo non voglio criticare i gusti musicali di nessuno, fatta esclusione per i fan di Gigi D'Alessio, ma solo condividere col mondo un profondo e radicato odio.
Se c'è da firmare una petizione per l'istituzione di un embargo musicale sulla Giamaica, io ci sono!

Visioni di metà agosto


Ma dove cazzo è finito il caldo di ferragosto (vedi foto)?
Bobby Solo cantava "domenica d'agosto che caldo fa...", allora qualche anima pia mi spieghi perchè a Merano ho dovuto riporre in armadio braghe corte, canotte ed infradito per rispolverare dal guardaroba autunnale jeans, camicie, scarpe e giacchetta!
Sono sempre stato un accanito sostenitore della teoria Ferrero: quando la produzione du Mon Chéry, Ferrero Roché e compagni viene sospesa, beh, allora inizia l'estate ed io semetto di usare i calzini. Una volta che le specialità cioccolatose fanno ritorno sugli scaffali del supermercato di fronte a casa, l'idea di mantarmi le spalle con un gicchina non è più così assurda.
Ieri sera la giacca si è rivelata una necessità ed oggi sono andato al Despar convinto di poter tornare a gonfiarmi la faccia di fruncoli mediante l'abuso di cioccolatini e...sticazzi! Dannazione, è stato commesso un tragico errore! Non può far così freddo!
La città, in festa oggi e domani, è invasa da turisti tedeschi che, oltre a creare ingorghi stradali degni del grande raccordo anulare romano, vagano per le vie meranesi in cerca di autoctoni coi quali lamentarsi del clima polare. Cazzo, già sto di merda di mio, ancora volete farmi sentire in colpa perchè al ritorno nelle lande del nord non potrete sfoggiare le tanto ambite spellature made in Italy?
Boh, torno deluso a studiare...

Dresda perde Franz

Un saluto ad un eroe dresdese d'adozione, un festaiolo categoria A+ che a brevissimo abbandonerà la Sassonia per far ritorno alle terre natie (la ridente Val di Non).
I teutonici non potranno più deliziarsi del tuo splendido tedesco con cadenza polacca, ma ora potrai insegnare agli italici come si beve la birra...una sorta di missione.
Franz, forza e coraggio! Ci siamo passati in tanti e gravi conseguenze psichiche le ha riportate solo la Vale; ma tu sei più forte, più affascinante, più virile e anche più calvo!
Respect!

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Dicerie popolari sostengono che l'abuso d'assenzio possa indurre allucinazioni. Siccome sono un attento osservatore del metodo scientifico, ho pensato fosse doveroso sperimentare su me medesimo gli effetti de "la fata verde" e, sempre per la questione delle leggi galileane in materia di sperimentazione, ho assoldato come seconda cavia da laboratorio il volenteroso Andrea.
Posso assicurare ai miei fedeli lettori che l'unica visione di cui siamo stati prede è stata quella di ottimi rigatoni salsiccia e funghi, gentilmente dispensati dall'Ele qualche ora prima, parzialmente digeriti.
Conclusione: Mito sfatato!
Per dovere di cronaca riporto anche il link alla pagina di Wikipedia riguardante l'assenzio. Potevo risparmiarmi un doposbornia da paura, ma scoprire non sarebbe stato così dannatamente appagante.

Non solo birra

Tanto per dimostrare ai lettori non-altoatesini che la vita di noi quasi-giovani meranesi non è scandita soltanto da eccessi etilici, posto una foto di una recente e salutare scampagnata a quota 1800 m fatta coi compari Tex e Staccu.
La gitarella ha avuto luogo domenica scorsa in località Hirzer. Dopo iniziale difficoltà da parte del buon Staccu, che si lamentava di non riuscire a combinare altitudine e fatica con la cicca pendente dal labbro, ci siamo riscoperti provetti camosci, raggiungendo la meta preposta in un'oretta e mezza di camminata spedita.
Credo sia per effetto dell'aria troppo salubre combinata con l'acqua gelida avidamente bevuta direttamente dal torrente che fiancheggia il sentiero che Tex , in preda a delirio di onnipotenza, sia finito a puntare con il suo indice oblungo le vette più alte e tortuose e con occhio spiritato cercasse la mia approvazione alla domanda "Ciccio, su quella ci andiamo domenica prossima, OK?". Io annuivo e Staccu, tristemente celebre per la sua selvafobia, si intratteneva con gli spiriti della foresta.
Dopo aver banchettato con speck e formaggi alla malga abbiamo imboccato la via del ritorno. Abbiamo anche ceduto alla tentazione di rotolarci nei verdi pascoli alla maniera de "La casa nella prateria" (non Staccu, che con aristocratica aria di sufficienza ci guardava scuotendo il capo e dialogava di politica con Grande puffo). Su mia iniziativa abbiamo optato per una furba scorciatoia, ma dopo mezzora di camminata nei boschi ho percecipito vibrazioni di diffidenza sulle mie capacità di guida alpina, tant'è che arrivati alla macchina Tex ha ringraziato l'Altissimo.
Siamo vivi, siamo sani e siamo anche montanari...evvai!

Posto con pesante ritardo le cronache della festa di laurea del dott. Wiseman.
Partenza in mattinata da Merano e arrivo a metà del pomeriggio ai lidi di Comacchio, nessun inconveniente durante il viaggio a parte una deviazione degna di quelle d'Odisseo nel nulla delle campagne ferraresi.
Arrivo al campeggio in piena concomitanza con quello del festeggiato e del resto del gruppo d'invitati. Campo base allestito in meno di un'ora e poi si prende, rigorosamente a piedi, la via per il mare.
Dopo un tonificante bagno in mare arriviamo in zona festa: il classico e magnifico baretto sulla spiaggia dove, finalmente, si inizia a bere.
Dopo un'ora Klaus è faccia a terra a fare flessioni per il sergente istruttore Tex, io e il locusta siamo al banco a fregare, avvalendoci di vecchi trucchi da alcolisti, svariati Cuba Libre (fregare...prendi 3 pachi 1,8), Staccu esercita il suo fascino sardo e viene agganciato da due splendidi esemplari femminili venete (vei foto sotto), mentre Gnaz è ormai diventato ormai amico di tutti.
Si continua ad alzare il gomito e il festeggiato finisce a letto a tempo record: ore 23.00 e il dottore giace riverso in campeggio, maleodorante per la mole titanica di Spritz e Cuba tracannati al punto d'essere schifato anche dalle zanzare assassine ferraresi.
Che fare? Seguire l'esempio di Klaus e cadere esanimi? Giammai! Vengo contattato telefonicamente dal locusta che invoca la mia presenza in un locale del centro (in verità il merda aveva perso i soldi e necessitava di un prestito per dispensare da bere ad una bionda). Giungo al locale assieme a Germana (ragazza di Klaus) e Magic (promosso, per la serata, a migliore amico di sempre). Il locusto è solo ed avvilito davanti all'ingresso del locale: il suo ricettacolo ormonale è misteriosamente scomparso. Tex, Gnaz e Staccu sono dispersi (si scoprirà più tardi che avevano preso la via di casa).
Dopo qualche drink e la soddisfazione d'aver fatto fumare una sigaretta a Germana (salutista di fama internazionale) ci dirigiamo sulla spiaggia per l'immancabile bagno di mezzanotte in tenuta adamitica. Dopo il maldestro furto di un pedalò (volevamo fare rotta verso l'Albania) decidiamo infine di coricarci. Passeggiatina di un'ora e mezza e sfoggio di apprezzabilissimo gesto atletico scavalcando l'altissimo cancello del campeggio. Ore 5.30 e finalmente io e il locusta riusciamo a metterci a nanna per diventare un pantagruelico banchetto per zanzare.
Esperienza da ripetere assolutamente!



 

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