Tanto lavoro, troppo lavoro... Vengo sballottato di giorno in giorno per le case di questi meranesi sempre più web-dipendenti. Se una bella domenica mattina la tazza del cesso dovesse deflagrare in un apocalittica eruzione di merda, i miei clienti penserebbero che sarebbe inopportuno disturbare l'idraulico nel suo giorno di riposo e, muniti d'ombrello, aspetterebbero lunedì e andrebbero a far cacchina da parenti e vicini di casa. Chiamare il sottoscritto il sabato mattina alle 8, invece, è cosa eticamente accettabile. Del resto la connessione a internet è ormai un bisogno primario: come fare altrimenti a trovare il numero dell'idraulico.
Come già detto: tanto, troppo lavoro...Penso di poter onestamente dire d'essere leggermente stressato. Da due giorni sono vittima di clamorosi crampi allo stomaco. Ieri notte pensavo che sarei potuto morire nel sonno, stroncato da un letale infarto; solo l'effetto congiunto di dolore e sonno hanno fatto sì che alle 5 di stamattina io non postassi il mio saluto all'umanità sul mio oramai trascuratissimo blog.
Ora sto meglio, i crampi all'addome mi tormentano sempre meno e, dopo aver espresso la mia solidarietà a tutto il genere femminile, capace di sopportare simili dolori una volta al mese, vengo a postarvi, cari lettori, l'ultima delle mie vicende in veste di tecnico.
Qualche settimana fa vengo contattato da un cliente che, riponendo in me cieca fiducia, mi chiede consiglio in merito ad una nuova postazione di lavoro (computer, stampante e tutto il resto). Si tratta di una di quelle persone un po' sofisticate, quelli di computer non capiscono una mazza e che, quando si riferiscono alla propria donna, la chiamano "la mia compagna".

"Signor Paolo, salve, sono XXX - naturalmente non posterò il nome del cliente - si ricorda?"
"Sinceramente no"
"Ci siamo visti 6 mesi fa, quello che ha la casa coi balconi verdi"

Questa è l'inizio della chiamata con cui mi è stato commissionato il lavoro. Capite bene, cari amici, che una persona che, invece di dare specifiche indicazioni avvalendosi di vie e numeri civici, o quantomeno bar, negozi, chiese o monumenti, si va ad impuntare sul colore dei suoi balconi, beh, tanto giusto non è.
Detto ciò mi esprime i requisiti che dovrà avere il nuovo computer della sua compagna (quando pronuncia "mia compagna" capisco perfettamente l'identità del mio interlocutore telefonico).

"Guardi, devono andare Word e l'internet (sì, con l'articolo) deve essere veloce"
Un classico...Sul mio cellulare - penso - internet è veloce e apro pure i file DOC. Elegantemente lo assecondo e chiedo "Fisso o portatile?"
"Portatile - mi risponde lui - ma anche con monitor, tastiera e mouse"

Cerco di spiegare a Mr. XXX che un portatile integra in un solo apparecchio tutte le specifiche richieste, ma lui non vuol sentire ragione.
Dopo una settimana mi presento a casa sua con tutto l'armamentario e installo il tutto. XXX mi guarda perplesso e comincia a pormi domande sconnesse tipo "L'altezza del tavolo è giusta? Devo rifare l'impianto elettrico? Esistono supporti per alzare il monitor?". Ovvio tutti i suoi dubbi e le sue richieste, sopratutto l'ultima, risolta mediante l'installazione di un tecnologicissimo supporto per il monitor: il classico vocabolario di latino.
Sistemo anche il vecchio PC metre lui, affascinato, guarda il nuovo portatile. Qui la scenetta si tinge d'assurdo. XXX, probabilmente ancora basito dalla storia del vocabolario, mi guarda e con voce decisa mi dice "Certo che questo computer si può portare in giro, è veramente portatile". Mi sento sinceramante preso per il culo. Rispondo definendo l'aggettivo portatile "che ha ingombro e peso tali da poter essere trasportato facilmente a mano". Lui si ammutolisce, diventa rosso, chiede il conto, stacca l'assegno ed io me ne vado.
Dopo due ore l'immancabile telefonata:

"Signor Paolo, non va la posta elettronica"
"L'ho provata 8 volte. Le assicuro che funziona."
"Non sul nuovo. sul vecchio - Un tragico Pentium2 con l'ancor più tragico Windows Millenium"
"Ma scusi, avete il nuovo? Sul vecchio ho disabilitato la casella di posta della sua compagna (godo incredibilmente a pronunciare "compagna" imitando la voce nasale e l'inflessione effemminata di XXX)"
"Sì, ma siamo un po' intimiditi dall'usarlo..."
"Ci avete provato?"
"Sinceramente no"
"Provi, attendo in linea."
"Tutto risolto signor Paolo, grazie! - Ridacchia - Lei penserà che siamo due imbecilli, vero?"
"...Buona giornata a lei e alla sua compagna"
"Ecco, appunto, a presto!"

Mah!


 

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