Mettetelo in galera

Alle ore 7.06 del 4 giugno 2007 il mio cellulare inizia a squillare. Quattro squilli furiosi, bastanti a tirarmi giù dal letto bestemmiante, nessuna risposta. Sul display il nome del mio arcinemico di oggi: Luca Maria Caldarelli.
Le cause di questo ignobile gesto rimangono oscure, la mia cieca e iraconda vendetta sarà terribile.

I signori Di Mauro


Non si tratta di un fotomontaggio: lo splendido uomo incravattato è proprio Carletto (aka DMC).
Il buon Carlo, in data 1.1.2007, ha detto "sì" a Lisa. A questo evento non poteva mancare la selezionatissima rappresentanza trentina: io, Bise, Davide e Guada (noto nell'ambiente universitario anche con lo pseudonimo di "Paolo Giallo").
Arrivo in località San Fiore (nel profondo veneto) attorno alle 14.30. Primo problema logistico: trovare la chiesa. Memori della cartellonistica di propaganda, asserente "Provincia di Treviso, se la vedi t'innamori", cerchiamo di ottenere qualche informazione relativa all'ubicazione della cappella (senza doppi-sensi adolescenziali) da vari autoctoni. L'omertà è radicata nel codice genetico della popolazione indigena: non otteniamo risposta (a parte qualche sgarbato fanculo), ci arrangiamo a trovare la nostra meta e, sopratutto, non ci innamoriamo di Treviso.
Ore 15.30, raggiungiamo finalmente il luogo destinato alle nozze. Parcheggiamo e ci cambiamo davanti a casa della vecchia perpetua, che intanto scruta con sguardo notalgico noi quattro giovincelli in mutande.
Ore 16.00: il diluvio e l'eterna funzione. Giove Pluvio concede agli sposi giusto il tempo di entrare in chiesa, poi comincia a scagliare fulmini, saette e le canoniche catinelle d'acqua. Impagabile la prestazione del prete che, ad ogni tuonata, fa notare ai fedeli come l'Altissimo voglia sottolineare l'importanza dell'evento. La messa è terrificantemente lunga e dopo 90 minuti (più recupero) Mr. e Mrs. Di Mauro escono felicemente coniugati dal portone principale della casa di nostro Signore.
Alle ore 19.00 hanno inizio i festeggiamenti. Location: una splendida villa veneta sita qualche parsec dal più vicino tabaccaio (dettaglio importante, calcolando che in 3 fumatori avevamo un budget totale di 8 sigarette). Al tavolo con noi, tre giovani donne (Mara, Elisa ed Elisabetta) e MC (lo stereotipo della persona che ti aspetti di trovare ai matrimoni). Si mangia, si beve, si socializza, si scroccano sigarette alla splendida Mara (bella, simpatica, generosa, sa fare i massaggi e sostiene pure d'essere brava in cucina: perchè sia single rimane ancora un mistero). Animatrice della serata è la sosia della Raffa nazionale (con almeno trent'anni di meno sulle spalle) e la gioiosa Mary Jane (compagna sopratutto di me e Bise). Balliamo avvinghiati ad Elisa ed Elisabetta (Mara, dopo una misteriosa mezzora passata in compagnia di Guada, si da alla fuga). Cerchiamo di convincere Raffa a cantarci Maracaibo: non la sa. Bise preme coi Beach Boys: non ne conosce. Balliamo ciò che ci viene imposto di ballare (io e Bise abbiamo raggiunto un livello di malleabilità indotta davvero imbarazzante), duettiamo con Raffa qualche hit dei nostri padri, piroettiamo felici e guardiamo con stima Davide che approccia una misteriosa ed avvenente ragazza belga. Il tempo passa, Carlo strappa a morsi le calze di sua moglie, Raffa ci evita come la peste e dopo qualche birra ci vediamo costretti a partire per far ritorno a casa.
Guada porta la mia macchina fino a Trento dove, alle 5.30, gonfio di sonno, riparto in solitaria per Merano. Viaggio rapidissimo di cui ho solo qualche vago ricordo. Parcheggio l'auto in garage alle 6.20 e il culo sul letto alle 6.25. Ciao mondo, auguri Carlo, auguri Lisa...


 

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