Jason e la disciplina


Stamane mi trovavo a Bolzano per assecondare l'assurda burocrazia. Una volta assolti i miei impegni mi muovo celere verso la macchina. Strada facendo assisto ad una scena che mi fa riflettere.
Una mamma, stremata dall'afa bolzanina e dal peso della borsa della spesa, alle prese col suo pargolo. "Jason, stai attento e guarda dove cammini" (Jason è evidentemente l'esotico nome del figliolo). Tempo di finire la frase e Jason pesta i piedi alla madre. La casalinga di Voghera accenna una bestemmia, poi pensa a quanto detto dal pedagogo e riduce tutto a un "attento ai piedi della mamma, Jason" permeato di buonismo.
Negli occhi della genitrice ho captato però quella scintilla di rabbia che, ormai più di due decenni fa, vedevo ogni tanto negli occhi della donna che mi ha dato i natali. Jason fondamentalmente se ne fotte di quanto detto da mammina. In un epoca assurda come la nostra, dove una maestra per mettere in castigo un bambinetto indisciplinato deve prima richiedere l'autorizzazione alla magistratura, Jason avrà sicuramente il numero del suo avvocato salvato sulla rubrica del suo cellulare griffato Disney. "Se provi a urlarmi contro, ti faccio mandare una letterina mica cazzi da Grande Franzo Stevens", pensa Jason mentre si ingolla la sua anfetamina per bambini in stile Gary Oldmann in Leon. Mammina riparte e Jason ricomincia a farsi i cazzi suoi. Due passi di numero e ancora i piedini di Jason si infilano tra le calzature di mamma. Questa si gira e vede il diabolico nano sorridere e poi montare la faccina affranta di circostanza. Davanti al mal recitato musetto abbacchiato del figlioletto la madre entra in crisi. "Per metterti al mondo ho spinto 6 ore e mi sono fatta ricamare la frittola a punto croce, il mio capezzolo sinistro è deturpato da morsi e ragadi, ho le occhiaie croniche perchè per i primi tre anni della tua vita hai vissuto da vampiro, cazzeggiando di giorno e sbraitando di notte, la mia vita sessuale è annichilita perchè ogni volta che arrivo al dunque irrompi in camera per bivaccarti sul lettone e giocare con la PSP - questo il limpido pensiero della madre di fronte all'irrispettosa faccia della sua creatura - e ora mi pigli pure per il culo?". Jason non fa a tempo a terrorizzarsi sul serio e neanche a mandare un SMS al suo legale, la poderosa sberla arriva con precisione millimetrica e con tutta la violenza che si può accumulare in circa 6 anni di ascetica sopportazione. Lo schiocco risuona su via Verdi, la gente si gira; nessuno è indignato: si tratta solo di onesta e giusta disciplina! Jason piange, non tanto per il male ma perchè, probabilmente, è la prima volta che le prende.
Jason, bentornato bambino!

NOTA: Sono chiaramente contro la violenza grautita sui minori, ma cazzo: quando ci vuole, ci vuole!

3 commenti:

  1. Anonimo ha detto...

    Bentornato Ciccio! :)
    E' arrivato il tuo turno ora di diventare mamma..spero solo che sia maschio e che lo chiamerai Paolo...Paolo Giallo!  

  2. Anonimo ha detto...

    RESPECT!!  

  3. Anonimo ha detto...

    buahahaha
    grande ciccio! mi hai fatto sgignazzare!  


 

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